Uomo e natura

l'umo a contatto con la natura

Il rapporto tra uomo e natura

La natura ha provveduto a ospitare a  nutrire tutte le  specie animali che l’hanno abitata e ciò non esime l’uomo, che dalla madre terra ha abbrancato quanto più poteva. Ha bonificato e coltivato campi,  ha attuato tecniche di pesca, ha piantato alberi, piante e ha cacciato nell’ordine di ottenere i nutrienti necessari a un determinato stile di vita.

Tuttavia, col passare degli eoni e con lo sviluppo di un acume che presto lo ha visto divenire la specie dominante sul pianeta, l’essere umano ha evoluto oltremodo la sua coscienza, benché numerosi dei suoi esemplari non discernono ancora la differenza tra ciò che si rifà a una complessa intelligenza e quel che invece è tipico di creature selvagge e prede dei loro stessi istinti.

Oggigiorno, come potrebbe essere descritto il rapporto tra uomo e natura? C’è chi lo paragona al legame che cinge genitori e figli (il che non è sbagliato) fatto di momenti dolci e altrettanti di conflitto.

Nonostante sia apparso da un lasso di tempo relativamente breve, se paragonato all’età della Terra stessa, l’uomo ha apportato cambiamenti radicali all’ambiente che lo attornia, talora omettendo qualsiasi tipo di scrupolo nell’ottenimento di ciò che voleva, che fosse una palafitta o una fabbrica nucleare.

 

Rapporto tra uomo e natura nella storia.

Prima di giungere ai tempi presenti, è doveroso fare qualche specificazione. Sin dall’antichità, l’uomo ha certamente avuto un gravoso impatto ambientale, giacché si è servito delle opere naturali più diffuse sul pianeta, i vegetali invero, per costruire rifugi e ottenere cibo mediante il processo della coltivazione.

È corretto dire che all’epoca, l’essere umano e la natura vivesse ancora in uno stato di armonia. L’inquinamento era pressappoco inesistente e non vi era alcun tipo di rifiuto da smaltire, se non gli avanzi derivati dal cibo.

Per mezzo della sua grande intelligenza, all’epoca ancora in via di sviluppo, gli antenati degli individui odierni avevano compreso che la natura non fosse altro che un alleato imprescindibile grazie al quale sopravvivere. Non sempre, infatti, le battute di caccia portavano i risultati sperati, indi si ricercarono nuovi metodi di procurarsi viveri: furono dunque escogitati i processi di coltivazione e allevamento.

Inoltre, è attorno al 10.000 A.C che l’homo sapiens cominciò ad addestrare i predecessori di quelli che oggi vengono chiamati “cani” o “migliori amici dell’uomo”.

Per farla breve, la filosofia dell’umano, prima dell’era moderna, si rifaceva al perfetto sfruttamento delle risorse che la natura metteva a sua disposizione. Tuttavia, in cambio non avrebbe potuto offrire molto, se non il rispetto verso la stessa dettato da una beata ignoranza.

Se si paragonassero i tempi di allora coi medesimo in procinto di trascorrere, la facilità con la quale sarebbe possibile notare il drastico cambiamento, apparrebbe disarmante.

Altro che palafitte, piramidi e templi: palazzi svettanti ed edificazioni imponenti stanziate in -quasi- ogni parte del mondo, lasciano pensare che la bramosia dell’uomo abbia velocemente intaccato l’ecologia del pianeta in cui è ospite, e qualora si dedicasse attenzione ai fumi che assurgono come nubi oscure al firmamento, allora, non si potrebbe che ammettere una cosa: l’umanità è certamente dotata di un’intelligenza ineguagliabile da qualsiasi altro animale terrestre, ma allo stesso tempo, il menefreghismo che lo porta a farne un cattivo uso, si mostra palese nella maggior parte delle sue azioni insensate.

Rifiuti radioattivi lasciati a diffondere sostanze nocive nelle acque dei fiumi, tossicità che vengono giornalmente affossate nel terreno e che finiscono con  l’avvelenare la totalità delle coltivazioni adiacenti. Queste finiscono poi nei piatti delle famiglie e negli stomaci di animali che successivamente vengono munti o macellati.

E come dimenticare le sostanze inquinanti e dannose non solo all’uomo, ma anche all’atmosfera?

 

Uomo e natura: la filosofia 

Se nell’antichità, la filosofia che intercorreva tra la madre terra e l’uomo si limitava a un profondo rispetto, ora si rifà alla possibilità di ottenere il connubio perfetto tra tecnologia/progresso e ossequio.

Recentemente, gli attivisti (anche supportati da personaggi di un certo calibro) hanno portato alla luce problematiche allarmanti, reclamando il cambiamento sostanziale e celere della società planetare, così potendo rimediare agli innumerabili errori commessi in passato.

Quotidianamente, vengono  affrontate battaglie -sotto forma di proteste- in tutto il mondo, affinché la direzione intrapresa dal cammino umano svii verso un futuro assai più certo e puro.