Lo Scioglimento dei Ghiacciai cause

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Il ventunesimo secolo, per quanto correlato al progresso scientifico, sociale ed economico, sarà ricordato negli annali di storia (semmai ce ne sarà una) come una delle ere più inquinanti della storia. Certo, numerosi problemi sono nati nel secolo scorso, il ventesimo, ma c’è da fare una piccola precisazione: in passato, gli anni duemila venivano visti come l’epoca in cui l’uomo avrebbe finalmente fatto a meno di numerose sostanze inquinanti e sarebbe stato dunque in grado di porre freno al decadimento del pianeta. 

Già: in passato. Addirittura, c’erano persone che temevano l’avvento del ventunesimo secolo… Basti pensare al millennium bug. Ma questa è tutta un’altra storia, forse per un secondo momento. 

Oggigiorno, un tema sempre più discusso e acceso, grazie anche ad alcuni giovani attivisti come la nota Greta Thunberg, è quello dello scioglimento delle calotte polari.

Numerosi scienziati sono preoccupati; altrettanti personaggi stanno facendo di tutto per convincere le grandi potenze a inquinare di meno e aiutare a preservare l’ambiente, ma a quanto sembra, una buona parte delle loro raccomandazioni non raggiunge il bersaglio sperato e finisce  per irrigidirsi lontano, dove nessuno potrà mai porvi la giusta e meritata attenzione. 

Alcuni si sono già arresi e temono che un innalzamento delle acque, in futuro, sia oramai imminente. 

Le cause dello scioglimento dei ghiacciai 

Per anni si è indagato a fondo sulle cause dello scioglimento dei ghiacciai. Dapprincipio, si pensava che il famoso buco nell’ozono (lo strato protettivo della terra che scherma i pericolosi raggi ultravioletti) consentisse alla calura emanata da sole di penetrare indisturbata all’interno dell’atmosfera di surriscaldare le temperatura del pianeta nel suo toto, comprese quelle delle regioni artiche e antartiche. Con gli anni, tuttavia, grazie a delle emissioni inquinanti meno numerose e moderatamente più controllate, possiamo affermare che il buco nell’ozono sta lentamente richiudendosi. 

Il processo è lento, ma le cose sembrano andare per il verso giusto, almeno sotto questo punto di vista. 

La causa principale dello scioglimento dei ghiacciai, è da imputare all’eccessiva emissione di co2, il cui disastroso impatto ambientale finisce coll’agire tremendamente sulle temperature della Terra, argomento correlato alle miniere di carbone. Quest’ultima è infatti una fase di surriscaldamento (il famoso riscaldamento globale) che porta, inevitabilmente, i ghiacciai a sciogliersi prima ancora che se ne possano formare di nuovi.

Lo stato della questione è estremamente allarmante. Una moltitudine di studiosi, annualmente, si reca ai poli e nelle zone limitrofe per studiare attentamente l’effetto della globalizzazione sulle distese ghiacciate e per noi fin troppo importanti da poterle trascurare. Lo strato di ghiaccio che va perdendosi ogni anno, corrisponde a circa 1,3 miliardi di tonnellate all’anno. Una somma incredibilmente grande, quasi da… Anzi, da spaventare anche i più ottimisti a riguardo. 

Infatti, come sempre in questi casi, tra i terrapiattisti e chi crede ai complotti del governo, qualcuno è sicuro che non solo il riscaldamento globale, ma anche lo scioglimento dei ghiacciai, siano delle bufale colossali. 

Ovviamente, è doveroso prendere le distanze da questi soggetti, prima che diventino fin troppo pericolosi nelle loro convinzioni hollywoodiane. Il mondo sta affrontando una vera e propria crisi ambientale in questo momento, tutto a causa dell’ingenuità umana.

Le conseguenze dello scioglimento dei ghiacciai 

Per ogni causa, esiste una conseguenza.
È questa la natura delle cose, compresa quella che domina il nostro mondo dai primordi. Nel caso corrente, i risultati dello scioglimento totale dei ghiacciai sarebbero disastrosi, e alcuni di essi sono già visibili. Ad esempio, va ricordato che il livello delle acque si sta alzando vertiginosamente, il che sta a significare l’incombere di un disagio che, se non arrestato in tempo, rischierebbe di provocare danni irreparabili. Letteralmente. 

L’acqua dà sostegno alla nostra esistenza e sappiamo che senza di essa sarebbe impossibile sopravvivere. Eppure, allo stesso modo, sa essere una forza devastante, come dimostrano gli tsunami e le onde colossali che si abbattono sulle coste dei mari più scontrosi. 

Se il livello delle acque dovesse aumentare ancora, per ovvio e solo mezzo dello scioglimento delle calotte polari, numerose città marittime, se non isole intere, cesserebbero totalmente di esistere.

La paludosa Venezia, la bella Napoli, le isole dell’omonimo golfo e le due grandi sorelle italiane che non sono attaccate allo stivale, la Sicilia e la Sardegna, potrebbero soffrire del medesimo destino, seppure in maniera più lieve, siccome soltanto le città costiere ne sarebbero colpite.

Il futuro è ancora incerto e l’uomo sta facendo davvero poco e niente per arginare o arrestare completamente i danni già fatti. 

Conclusioni

Risiede tutto nelle mani decisionali di chi è a capo degli stati. Si è dimostrato che i vari appelli dei personaggi e degli attivisti, non ottengono altro che volti profilati e parole al burro che in molti ritengono veritiere, nonostante i fatti, quelli che davvero contano, parlino di tutt’altro.

Più i giorni passano, più si ha la sensazione di combattere una guerra già persa nel momento in cui si è dovuto scegliere tra il denaro e la preservazione dell’ambiente.